Sabato 18 febbraio alle 15:00 ci troviamo all’angolo di Villa Torlonia per proseguire insieme l’esplorazione di via Nomentana, un grande asse verde rettilineo, la cui bellezza non è interrotta da piazze né stravolta, almeno nel Municipio II, da ingombranti interventi di edilizia speculativa.
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Via Nomentana è stata percorsa nel tempo da eserciti in cammino verso Roma, dalle truppe piemontesi alla conquista della capitale d’Italia nel 1870, dalle milizie fasciste nel 1922, dalle truppe tedesche in ritirata dopo l’arrivo degli alleati nel 1944. Ma su questa via fortunatamente, non essendoci preesistenze non sono stati necessari nel suo percorso “sventramenti” di tessuti edilizi antichi e, incredibile a dirsi, almeno per Roma, si è assistito alla conservazione di ville antiche e alla realizzazione di nuovi quartieri in cui i villini fanno da padroni.
Solo la splendida Villa Patrizi è oggi solo un ricordo ma la sua posizione davanti alle mura di Porta Pia era oggettivamente infelice e la sua distruzione è stata dovuta più a eventi bellici che alle speculazioni edilizie che hanno distrutto decine di ville romane.
Al di là del viale della Regina, sul lato destro della via, si adagia la splendida villa Torlonia; dall’altra parte della strada Villa Paganini, parco pubblico molto grazioso che ci ricorda la grande villa del cardinale Alberoni. Più avanti ancora ville e eleganti complessi di edilizia residenziale firmati da importanti architetti. All’angolo di Via Guattani nel marzo del 1944, bombe americane destinate ad un comando tedesco distruggono i villini di Virginio Gajda (direttore del “Giornale d’Italia”) e del prof. Gaifami, illustre ginecologo, facendo numerose vittime. Tra via Nibby e via Carlo Fea si trova la villa Mirafiori, realizzata nel 1874 dal re Vittorio Emanuele II per la moglie morganatica “la bella Rosina”, elevata al rango di “contessa di Mirafiori”, oggi sede di una facoltà universitaria.
Proseguendo nel verde si arriva a Sant’Agnese, complesso basilicale tra i più importanti di Roma che da poco meno di due millenni sta a guardia della via, delle catacombe e del retrostante mausoleo di Costanza. Sulla destra la Villa Blanc, capolavoro del liberty a Roma fine dell’800. Sulla sinistra, il Marymount e altre splendide ville, fino ad arrivare a Villa Leopardi, una villa il cui parco è ormai un parco pubblico ma la cui Casina attende da decenni lavori di restauro.
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