Progetto Flaminio – Città della Scienza: aggiornamenti sul processo partecipativo

  • Si è conclusa la prima fase del progetto partecipativo ripreso su invito del Municipio II Assessorato ai Lavori Pubblici, Urbanistica, Mobilità, Patrimonio, Personale (Assessore Giampaolo Giovannelli) per la definizione dei servizi di interesse locale da insediare all’interno del Programma Integrato d’Intervento dell’ex SMMEP “Stabilimento militare materiali elettronici e di precisione” di via Guido Reni (Il Piano). Alla definizione dei servizi hanno partecipato più di 15 associazioni fra cui Amuse. Hanno inoltre contribuito le Biblioteche del Comune di Roma, i servizi tecnici del Comune e naturalmente Cassa Depositi e Prestiti Investimenti Sgr proprietaria dell’area.
    E’ opportuno ricordare alcuni elementi principali di questo progetto:
  • il Piano, presentato dal promotore CDPI Sgr al Comune di Roma, è stato oggetto di conferenza dei servizi istruttoria conclusasi positivamente lo scorso 3 gennaio 2017;
  • l’iter di approvazione dello stesso prevede che venga adottato dall’Assemblea Capitolina e, successivamente, approvato da quest’ultima (e anche dalla Regione Lazio, in quanto in variante del Prg);
  • con il provvedimento di approvazione del Piano, l’Assemblea Capitolina dovrà approvare anche la progettazione definitiva delle opere pubbliche, tra le quali i servizi pubblici di livello locale di pertinenza del Municipio, oggetto della consultazione con le associazioni di quartiere (processo partecipativo);
  • la realizzazione dei servizi pubblici di livello locale sarà realizzata dal soggetto attuatore del Piano, a scomputo degli oneri di urbanizzazione dovuti.

La progettazione definitiva dei servizi pubblici di livello locale sarà predisposta dal proponente CDPI Sgr, attraverso lo Studio Paola Viganò e la società D’Appolonia, vincitore del concorso internazionale Progetto Flaminio.

Nel corso dei lavori sono state condivise le seguenti ulteriori osservazioni, raccomandazioni e indicazioni per i due edifici oggetto del progetto partecipativo. L’edificio A ha una superficie di 1625 mq mentre l’edificio B ha una superficie di circa 420 oltre ad una superficie di 1120 mq che sarà riqualificata come attrezzatura della piazza verde su via del Vignola e spazio parzialmente coperto e chiudibile da utilizzare, anche nel periodo invernale, come estensione dei servizi insediati negli altri due edifici.Mappa Guido Reni - -Servizi

Edificio A – Biblioteca

La struttura dovrà essere progettata e gestita come una biblioteca di nuova concezione, dove i cittadini si possano incontrare stabilendo relazioni intellettuali e affettive. Dovrà diventare una “piazza del sapere”, nella quale cittadini, gruppi e associazioni possano trovare spazi e servizi per le proprie attività, stabilendo relazioni con altre istituzioni culturali del quartiere.
Alcune porzioni della biblioteca dovranno essere accessibili e utilizzabili anche separatamente e anche in orari diversi rispetto alle restanti porzioni della biblioteca.
Il dimensionamento degli spazi è stato suggerito dai servizi tecnici dell’Istituzione Biblioteche di Roma con i quali i progettisti sono tenuti a confrontarsi durante la redazione del progetto.
L’ubicazione degli ingressi e il nuovo solaio da realizzare devono rispettare e valorizzare le strutture esistenti del capannone storico.

Edificio B – Casa del quartiere

Deve essere possibile svolgere all’interno della Casa del quartiere attività diverse, contemporaneamente e senza interferenze reciproche, anche di tipo acustico.
Dovrà essere verificata l’effettiva sostenibilità economica della gestione della Casa del quartiere da parte del Municipio II e delle associazioni con assegnazione, tramite gara pubblica, di uno spazio dedicato a un punto di ristoro/bar.
La progettazione della veranda (B5) con cucina comune dovrà consentirne l’uso pubblico, anche nel periodo invernale, non condizionato dal gestore del bar.
Dovrà essere studiata la relazione, fisica e funzionale, tra le due strutture della biblioteca e della Casa del quartiere, rendendone possibile l’eventuale gestione unitaria.

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