Archivi autore: Pietro Rossi Marcelli

Roma2pass alla Festa del libro e del territorio, del Municipio Roma II

Martedì 21 settembre 2021 in piazza Perin del Vaga alle ore 17.30, all’apertura della “Festa del libro e del territorio, del Municipio Roma II”, Pietro Rossi Marcelli presenterà:

La presentazione avverrà alla presenza dell’Assessora alla Cultura Arianna Camellini, che ringraziamo per l’invito.

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“I segreti di Porta del Popolo”: è uscito il nuovo video Roma2pass

Sul canale YouTube Roma2pass è disponibile il video “I segreti di Porta del Popolo“, con storie, aneddoti, leggende sull’area “fuori Porta del Popolo” che oggi conosciamo come piazzale Flaminio.
Il racconto si articola in sette punti (o “segreti”, come riporta il titolo del video) su questo importante luogo della città: a partire da quando le mura non c’erano (e l’antica via Flaminia correva rettilinea lungo il fiume affiancata da tombe e mausolei), per arrivare agli omnibus, che collegavano la città a Ponte Mollo (come a Roma si è sempre chiamato Ponte Flaminio).
Il video è stato realizzato, nell’ambito del programma Roma2pass, da Roberto Maddalena e Pietro Rossi Marcelli.
Se vi piace, dateci un “like” (cliccando sulla manina con il pollice alzato che compare sotto il video a destra), inviate il link “I segreti di Porta del Popolo” ad amici e conoscenti a cui possa interessare e infine iscrivetevi al canale YouTube per vedere gli altri video Roma2pass pubblicati.

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I Racconti del Flâneur: Quando a Villa Glori c’era una colonia

Questa settimana I Racconti del Flâneur vi invitano a visitare, nel cuore di Villa Glori, “La Colonia Marchiafava”, che è ora il Complesso della Caritas caratterizzato da due padiglioni di legno verde.
Questo luogo, sinonimo di pietà e accoglienza, entra violentemente nella storia il 23 ottobre 1867 quando vi muore Enrico Cairoli, comandante di una sfortunata spedizione garibaldina, trasformandosi poi, fin dalla fine dell’Ottocento, in un dispensario e in una colonia per bambini gracili come ci racconta Giovanna Alatri nel suo racconto “Quando a Villa Glori c’era una colonia …”.

Questa colonia faceva parte di una “rete” romana di assistenza sanitaria per l’infanzia che ha visto l’impegno di pedagoghi, medici e filantropi del calibro di Maria MontessoriSibilla Aleramo, Anna Fraentzel, Angelo Celli e, appunto, Ettore Marchiafava, uno dei protagonisti della lotta mondiale alla malaria.
La visita di Villa Glori, che nasce su progetto del grande architetto Raffaele de Vico come Parco della Rimembranza, permette oggi di fare un tuffo nella storia garibaldina, nella storia italiana (visitando il monumento nel Piazzale dell’Altare che commemora i nostri caduti nelle guerre) e nell’arte contemporanea con la visita delle opere di Arte Povera distribuite nel parco dal progetto “Varcare la Soglia“.
Scendendo verso il piazzale del Parco della Rimembranza, infine, è possibile visitare la vicina Fontana dell’Acqua Acetosa.

Per leggere il racconto “Quando a Villa Glori c’era una colonia …”  cliccare qui.
Per leggere i “I Racconti del Flâneur Roma2pass” già pubblicati cliccare qui.
Il prossimo racconto uscirà mercoledì 30 giugno.

L’iniziativa “I Racconti del Flâneur Roma2pass” è patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Municipio II del Comune di Roma.

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I Racconti del Flâneur: La meridiana poliedrica di Villa Balestra

Questa settimana “I Racconti del Flâneur Roma2pass” vi portano a Villa Balestra per ammirare un gioiello nascosto nella boscaglia: è “La meridiana poliedrica di Villa Balestra” riscoperta e descritta dal nostro socio ed esperto di orologi solari, Bruno Caracciolo.
Questa meridiana è anche un “segnavento” che serviva a rilevare la direzione dei venti a beneficio dell’immensa Villa Giulia che alla metà del Cinquecento occupava tutta l’area tra Porta del Popolo e Ponte Milvio e tra il Tevere e i Monti Parioli.

Dall’alto di Villa Balestra poi, potrete scendere verso Villa Giulia e visitare due piccole costruzioni che erano nel parco della villa di papa Giulio III: la quattrocentesca Casina del Curato in via Francesco Jacovacci e la Casa del Maresciallo, all’angolo tra Via dei Monti Parioli e via Bartolomeo Ammannati, trasformata da Federico Gorio in un capolavoro dell’architettura del Novecento.
Per leggere il racconto “La meridiana poliedrica di Villa Balestra” cliccare qui.
Per leggere i “I Racconti del Flâneur Roma2pass” già pubblicati cliccare qui.
Se hai un ricordo o un racconto che abbia un legame con i quartieri del Municipio II, magari corredato di qualche foto o immagine, scrivere a: roma2pass@gmail.com.
Al prossimo giovedì!

L’iniziativa “I Racconti del Flâneur Roma2pass” è patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Municipio II del Comune di Roma

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I Racconti del Flâneur: Maggio a Villa Ada

Questa settimana per i Racconti del Flâneur” di Roma2pass, vi proponiamo “Maggio a Villa Ada” un racconto che vi invita a visitare villa Savoia (oggi chiamata Villa Ada): un “parco all’inglese” pieno di specie arboree rare e caratterizzato, in questa stagione, da un’esplosione di piante e fiori.

In particolare, il testo della nostra socia Maria Grazia Toniolo ci conduce nei viali della villa con il corredo delle bellissime foto scattate proprio nel mese di maggio da Guido Giubbini.  Il suo racconto ci guida attraverso la storia, i pettegolezzi e gli aneddoti della vita dei suoi proprietari, a partire dai Pallavicini, dai Potenziani per parlare infine di Vittorio Emanuele II, di suo nipote Vittorio Emanuele III e delle principesse reali.

Veramente interessanti, in quanto assolutamente esclusivi, sono i flash che descrivono l’interno della villa reale passata “a cancelli chiusi”, con tutti i suoi arredi sabaudi, dalle mani del Re fuggiasco ad Alessandria d’Egitto a quelle di Farouk, e ora visibile solo agli ospiti dell’Ambasciatore Egiziano.

Villa Savoia è stata molto amata da Vittorio Emanuele II che morì nel 1878 in seguito ad una battuta di caccia notturna tra i boschetti e i laghetti della tenuta; ma anche molto detestata dagli italiani che non hanno ancora dimenticato la fuga dei reali che aprì le porte all’occupazione nazista. E’ forse a causa di queste vicende che tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni hanno trascurato questo gioiello?

Leggete “Maggio a Villa Ada” e visitate con occhi diversi la villa.

Se hai un ricordo o un racconto che abbia un legame con i quartieri del Municipio II, magari corredato di qualche foto o immagine, scrivi a: roma2pass@gmail.com

Al prossimo giovedì!

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I racconti del Flâneur Roma2pass: “La Scuola di Arte Educatrice nelle Mura Aureliane”

Fino al 20 settembre del 1870, le Mura Aureliane servivano a “difendere” Roma, poi hanno perso la propria funzione militare e, in varie occasioni, le torri e le porte sono state riconvertite in uffici, musei, studi di artisti, pub (sì! il circolo dei dipendenti dell’Ambasciata Britannica a Porta Pia è uno stupendo pub sulle mura), un palazzo nobiliare (villa Gentili-Dominici) e perfino una scuola.

La scuola della quale parliamo oggi nei Racconti del Flâneur è molto particolare ed ha avuto un ruolo importante nella storia della pedagogia italiana. Del resto, il nostro Municipio II, da solo, rappresenta un’antologia dell’esperienza scolastica italiana dall’Unità d’Italia ad oggi. Dal sanatorio di Villa Glori, alla “Casa dei Bambini” di San Lorenzo, fino agli edifici scolastici realizzati in architettura razionalista, all’Università della Sapienza, alla LUISS ed alle scuole private d’élite.

La scuola realizzata nel 1906 da Francesco Randone per i figli degli operai che stavano costruendo le case del Rione Ludovisi, si chiama “Scuola d’Arte Educatrice” ed è una scuola di ceramica aperta a tutti ed ancora in attività.

La visita al museo ospitato nella scuola è anche un’ottima occasione per visitare le Mura e capirne la grandiosità.

Giovanna Alatri, nel descrivere questa scuola, fa un interessante excursus sulle teorie educative dei bambini in Europa e in Italia. In seguito, ci saranno anche altri Racconti del Flâneur dedicati ad altre scuole delle nostre zone.

“La Scuola di Arte Educatrice nelle Mura Aureliane” (cliccare sul titolo per leggere il racconto)

Se hai un ricordo o un racconto che abbia un legame con i quartieri del Municipio II, magari corredato di qualche foto o immagine, scrivi a: roma2pass@gmail.com

Al prossimo giovedì!

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I racconti del Flâneur Roma2pass: “Targa a Enzo Fioritto”

Le strade di Roma, e quelle del Municipio II in particolare, sono punteggiate da targhe marmoree che ricordano personaggi, spesso sconosciuti, che hanno vissuto nei palazzi che sorgono lì. Spesso sono vittime della ferocia nazista, a volte assassinati alle Fosse Ardeatine, altre volte caduti per la Patria.

Questa settimana tra i “Racconti del Flâneur” vogliamo presentarvi la figura di Enzo Fioritto, un ufficiale ventenne che, eroicamente, difende Roma dall’occupazione, dopo l’8 settembre del 1943, dell’esercito tedesco. E’ gravemente ferito a bordo del suo carro armato nei pressi dell’attuale palazzo della FAO.  Trasportato all’Ospedale Fatebenefratelli sull’Isola Tiberina, muore, dopo aver telefonato alla famiglia dicendo “Non vi preoccupate! E’ solo un graffio!”.

Speriamo che la storia di questo ragazzo (decorato con Medaglia d’Oro al Valor Militare) vi spinga a fare una passeggiata lungo viale Bruno Buozzi, che all’epoca in cui il nostro eroe vi abitava si chiamava Via dei Martiri Fascisti e che ora è punteggiato di palazzine di grande pregio architettonico. (in foto, una veduta di viale Bruno Buozzi, poco distante da dove si trova la targa a Enzo Fioritto)

“Targa a Enzo Fioritto” (cliccare sul titolo per leggere il racconto)

Se hai un ricordo o un racconto che abbia un legame con i quartieri del Municipio II, magari corredato di qualche foto o immagine, scrivi a: roma2pass@gmail.com

Al prossimo giovedì!

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I racconti del Flâneur di Roma2pass: “Il lago fantasma del Re”

Questa settimana ne  “I Racconti del Flâneur” parliamo di un lago scomparso nel folto della vegetazione di Villa Ada. Per farlo però dobbiamo partire da una passione ormai desueta e anche antipatica a molti: la caccia. Ma la caccia è un’attività che l’uomo svolge da sempre e le persone che hanno questa passione ne sono talmente dipendenti che, letteralmente, “non pensano ad altro”. (cliccare sulle foto per una corretta visione di ciascuna)

Un illustre e appassionato cacciatore fu il primo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II, che quando fu “costretto” a vivere a Roma (dopo il 1870) chiese subito di poter andare a caccia, senza venir meno ai suoi obblighi di Sovrano. I suoi ministri si misero alla ricerca di una tenuta sufficientemente ampia (e fornita di selvaggina) nei dintorni di Roma e finalmente, nel 1872, il re riuscì ad acquistare (di tasca propria) la vecchia villa Pallavicini, alcune proprietà intorno e il monte Antenne.  Aveva finalmente a disposizione un parco di circa 200 ettari, ricco di animali selvatici, a meno di 3 chilometri da casa (cioè dal Quirinale) e a un chilometro da Villa Mirafiori, dove viveva la sua Bella Rosin.  

Il re amò così tanto questa villa da farla abbellire con piante, fontane, costruzioni nei pochi anni in cui riuscì a godersela. E tra i tanti interventi richiesti dal Re ci fu anche un grande lago artificiale al centro della proprietà, per favorire la presenza di selvaggina, sia di piuma che di pelo.  La passione del Re per la caccia era così forte che un freddo giorno del gennaio 1878, nei pressi dei bordi di questo lago vicino a una fontana (oggi detta Fontanaccio), stette così a lungo appostato nei rovi, in attesa di una lontra che si era intanata, da ammalarsi di polmonite e morirne.

Ringraziamo Lorenzo Grassi per averci offerto la storia che presentiamo questo giovedì, in cui ci racconta proprio di questo lago, di come sia stato perduto nella boscaglia e poi ritrovato grazie ai pochi ruderi nascosti nel verde.  Speriamo che i nostri lettori si incuriosiscano e vadano anche loro a Villa Ada “a caccia” di questo lago fantasma (noi in ogni caso, per evitare che qualcuno ci prenda sul serio e si perda nel bosco, inseriamo, qui sotto, la mappa).

“Il lago fantasma del Re” (cliccare sul titolo per leggere il racconto)

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