Processo Partecipativo
per la definizione del Masterplan
relativo all’area dell’ex Stabilimento Militare Materiali Elettrici di Precisione (SMMEP) di Via G.Reni
Documento di sintesi
(23 aprile 2015)
Associazioni
Amate l’Architettura – Amici dell’Auditorium – Amuse – Cittadinanzattiva Flaminio – Cromas Flaminio – Italia Nostra Roma – Progetto Roma Insieme –- Seniores Italia – Villaggio dei Bambini – Villaggio Olimpico 1960
Questi, in estrema sintesi, i punti principali definiti nel documento redatto dalle Associazioni, che si allega per completezza alla nota presente.
● Ottenere il massimo possibile di superfici (al livello 0 ed agli altri livelli nell’edificato) con destinazioni pubbliche: questo significa, fra l’altro, che non dovranno esistere spazi pertinenziali privati degli edifici residenziali.
● Gli spazi tra gli edifici, compresi quelli residenziali, devono essere considerati di attraversamento pubblico a prevalenza pedonale o promiscua, attrezzati e connotati dalla presenza di alberature e verde arbustivo per riequilibrare il rapporto tra densità edilizia e vegetale.
● Le superfici non edificate dovranno quindi essere, nella maggior misura possibile ed a meno dello spazio della piazza Lorenzo Sollier (accanto al sedime indicato per il Museo della Scienza) trattate come aree verdi, mantenendo la vocazione “verde” del quartiere; l’uso della vegetazione deve essere privilegiato ai fini del risparmio energetico e della riduzione degli effetti negativi del clima (riduzione dell’effetto isola di calore negli spazi urbani) e dell’inquinamento atmosferico ed acustico (orientamento, barriere verdi, raffrescamento, ombreggiamento, ecc..).
● Nell’ottenere la maggior superficie a verde andranno salvaguardate le alberature di alto fusto presenti e la struttura dei “viali” alberati. Si richiede altresì l’utilizzo di specie autoctone idonee alle condizioni pedo-climatiche locali.
● In questo senso si richiede il rispetto dell’impianto urbano originale, accettandone un grado di trasformazione possibile e rigettando l’ipotesi di completa demolizione e ricostruzione.
● Di conseguenza si richiede il massimo impegno progettuale per il riuso possibile degli edifici esistenti, attraverso la loro trasformazione evitando la loro totale sostituzione, ed il contenimento dell’uso di suolo per le nuove costruzioni, il cui sedime non dovrebbe superare i 1000 mq e l’altezza i 19,50 m. Questo anche al fine di contenere nel minimo possibile l’impatto del futuro nuovo complesso sugli abitanti e sull’ambiente. In questo senso abbiamo richiesto che tutti gli edifici debbano ottenere una certificazione di tipo LEED ® Oro od equivalente.
● Abbiamo chiesto che i servizi previsti dalle norme di P.R.G. vengano realizzati prima o contemporaneamente alle funzioni private.
● Gli edifici residenziali dovranno realizzare un “tessuto urbano” prioritariamente connesso con via del Vignola : si è suggerito, per tale motivo, di guardare alle esperienze urbane migliori come, ad esempio, la vicina Villa Riccio,.
● E’ fortemente richiesta la permeabilità visiva e di attraversamento pedonale dell’area destinata alle residenze sia in senso longitudinale (est-ovest) che trasversale (nord-sud).
● Massima concentrazione della nuova edificazione nella parte ovest dell’area prospiciente via G. Reni, Viale del Vignola ed adiacente alla scuola di Polizia e possibile localizzazione delle funzioni residenziali, di social housing o ricettive nell’ambito degli edifici di nuova edificazione;
● Collocazione delle superfici a parcheggio su due livelli interrati sottostanti le parti interessate dalle nuove edificazioni.
● Le abitazioni di housing non dovranno essere concentrate in un unico edificio ma distribuite nelle diverse fabbriche del sedime residenziale.
● Si incoraggia altresì il mix funzionale contro edifici ad unica destinazione.
● Per quanto riguarda gli spazi commerciali non ci sembra accettabile la dimensione “media” dettata dal P.R.G. che fissa il massimo di superficie commerciale in 2500 mq (il mercato di via Guido Reni è di 2200 mq): riteniamo che i nuovi esercizi non debbano superare i 250 mq e debbano essere distribuiti nei diversi edifici escludendo concentrazioni facilmente superabili.
● Le strutture di ricezione turistica, che hanno un ruolo rilevante nel progetto anche alla luce del potenziale di sviluppo economico ed occupazionale legato alla qualità della nostra città, possono essere orientate a soddisfare una fascia di utenza giovanile o connotata da un reddito medio-basso (3 stelle) che non trova adeguata risposta nell’offerta ricettiva presente a Roma.
● Le funzioni pubbliche “locali” potrebbero essere parzialmente distribuite nei seguenti manufatti, già esistenti, preferibilmente da conservarsi o trasformarsi:
– nei capannoni industriali (corpi longitudinali).
– edificio in via Guido Reni civico 9 (ex-porta carraia), circa 360 mq su due piani;
– edificio ex mensa, a ridosso del piccolo giardino interno, circa 200 mq su un piano;
–edificio con sagoma a T, accosto al confine con il Villa Flaminia, circa 700 mq su due piani.
● Dalle scelte localizzative e di concentrazione delle funzioni precedentemente descritte scaturiscono caratteristiche edilizie degli interventi come di seguito sintetizzabili:
– negli edifici da conservare mantenimento delle attuali sagome ed altezze alla gronda ed ai colmi; si potrà inoltre effettuare il consolidamento delle murature perimetrali, il rifacimento delle coperture prevedendo eventualmente sistemi d’illuminazione dall’alto; realizzazione dei piani intermedi mediante nuove strutture che concorrano alla stabilizzazione degli edifici esistenti; si dovranno il più possibile mantenere, compatibilmente con le esigenze di accessibilità e sicurezza le caratteristiche estetiche dei prospetti esistenti;
– conservazione del sedime e dell’aspetto architettonico dei 3 edifici paralleli a via Guido Reni -di cui oggi costituiscono l’immagine urbana – ed eventuale modificazione delle murature perimetrali per favorire le funzioni previste o l’attraversamento trasversale dei manufatti.
– i nuovi edifici dovranno assicurare una varietà di volumi ed articolazioni, garantire la massima relazione e permeabilità rispetto agli spazi pubblici previsti e trovare adeguati allineamenti rispetto agli assi stradali di via G.Reni e Viale del Vignola.
● L’edificio per la ricezione turistica dovrebbe localizzarsi in posizione di facile accessibilità per non intralciare con traffici inquinanti le aree prevalentemente destinate al traffico pedonale e agli spostamenti interni di quartiere.
● Il Masterplan dovrà garantire che la piazza Sollier, baricentrica per il nuovo sistema urbano ed in continuità con gli spazi esterni del MAXXI, contenga un mix di funzioni per garantirne la vita e la presenza durante tutte le ore della giornata.
Roma 27 aprile 2015