Concorso internazionale di progettazione per il quartiere della Città della Scienza
A seguito della pubblicazione del bando di Concorso per il Masterplan nell’area dell’ex Stabilimento Militare Materiali Elettrici di Precisione (SMMEP) di via Guido Reni, le Associazioni che hanno redatto il documento di sintesi della partecipazione, durata da febbraio a luglio 2014, desiderano sottolineare a questo riguardo alcuni aspetti di metodo e di relazione con la Pubblica Amministrazione.
Le Associazioni intendono, in tal modo, evidenziare rischi che potrebbero scaturire per gli effetti che il Masterplan vincitore potrebbe avere sull’area e sull’interesse pubblico che si lega alle relazioni tra Pubblica Amministrazione e Cittadini.
L’Assessore Caudo, d’altra parte, ha più volte sottolineato come il lavoro di partecipazione delle Associazioni fosse di “fondamentale importanza” per la redazione del bando e del concorso stesso. Inoltre l’ampliamento del processo partecipativo è stato sempre identificato con la fase di confronto tra progettisti selezionati (sei) e cittadini, fase garantita da flussi informativi ed incontri pubblici in cui i progettisti stessi avrebbero assunto informazioni direttamente anche dai diretti interessati.
Di fatto, nel bando di gara della prima fase – fondamentale scrematura tra i numerosi prevedibili concorrenti e sei selezionati per la seconda fase – non appare nulla di tutto ciò ed ancor meno nel Protocollo di Intesa, siglato tra Comune di Roma – Assessorato alla Trasformazione Urbana e CDP Investimenti SGR, all’articolo 3 – Concorso di progettazione. Nel bando di Concorso si dice anzi che il Documento Preliminare per la Progettazione – che non sappiamo cosa conterrà, se terrà conto o meno delle osservazioni espresse in 5 mesi di lavoro congiunto Comune/Associazioni – verrà consegnato ai sei concorrenti selezionati all’inizio della seconda fase (punto 2 del bando di gara). Con quale criterio saranno selezionati i sei, questo non è dato sapere visto che il bando non accenna, nella prima fase, a criterio alcuno e nella seconda si riportano alcuni criteri di selezione senza, per altro, attribuire a questi punteggio di merito alcuno. Ciò appare come una revisione progettuale connessa al libero arbitrio del giurato, più che una valutazione concorsuale ed elimina quel controllo/tutela dei pubblici interessi che l’Amministrazione è tenuta, per Legge e per mandato, ad esercitare esprimendo formalmente gli indirizzi urbani prescrittivi dell’area.
L’esiguità dello spazio legato al progetto, “tre fogli formato A3 orizzontale,contenenti rispettivamente una proposta planimetrica dell’area interessata, una immagine tridimensionale a scelta del Concorrente e una descrizione della lunghezza massima di 4.000 battute, spazi inclusi”, limita le possibilità espressive di un ragionamento molto complesso su un’area di circa 5 ha.
Poiché CDP Investimenti SGR è soggetto privato la pubblicazione del concorso non sarebbe stata dovuta. Tuttavia si evidenzia che
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nel momento stesso che CDP Investimenti SGR ha deciso di bandire il masterplan è, per legge che prevede criteri chiari per garantire “parità di partecipazione”, tenuta a redigere una gara corretta nell’approccio e, sopratutto, nella previsione dei risultati legati alla scelta dei vincitori ed alla realizzazione del progetto vincente. Altrimenti si limiterebbe la trasparenza della selezione stessa e la si renderebbe agevolmente impugnabile riproducendo rischi che la recente normativa sugli appalti, sia pure nell’ambito esclusivo dei lavori pubblici, sta cercando vigorosamente di evitare.
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Inoltre l’esito del bando costituisce la base su cui verrà elaborato il piano di recupero in variante previsto dalla delibera di C.C. n° 54 del 6-8-2014.
Ciò che preoccupa le Associazioni, quindi, è la modalità di selezione di un possibile concorrente che ponga una demolizione totale a base del suo progetto versus un altro che conserva interamente tutti i fabbricati: con quale criterio si intende procedere e, principalmente, come è possibile fornire una valutazione “sostenibile” dell’uno o dell’altro ? Come è tutelato, nel rispetto della proprietà privata e del diritto di CDP Investimenti SGR ad ottenere un giusto profitto, il pubblico interesse da parte della Pubblica Amministrazione ?
Per tali motivi le Associazioni chiedono:
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di elaborare e rendere pubblici i criteri, i parametri ed i pesi ad essi attribuiti che il gruppo di lavoro adotterà per la selezione nella prima fase subito dopo i termini di consegna dei documenti per la prima candidatura ma prima dell’apertura delle buste;
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di attribuire fra criteri e parametri della prima fase un valore = 0 per gli elaborati relativi a qualsivoglia proposta formale architettonica e non metodologica, senza valore in questa fase sia relativamente al Masterplan che per la effettiva realizzabilità edilizia (cosa oggi non precisabile data la lontananza dagli atti di concessione edilizia), i quali dovranno assumere esclusivamente il carattere di pura ricognizione di metodo sulle idee maturate dai progettisti concorrenti;
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che nella seconda fase, nel “confronto intermedio” di cui al punto 6.1 del bando, sia inserita la partecipazione di cittadini o di membri delle Associazioni;
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di pubblicare sul sito del Progetto Flaminio, subito dopo i termini di consegna dei documenti della prima fase, tutti gli elaborati presentati dai concorrenti al fine di offrire uno strumento condivisibile di informazione e discussione sulla qualità candidature pervenute, fatte salve le prerogative del gruppo di lavoro.
Certi che l’Amministrazione vorrà tenere conto di quanto sopra espresso.
Roma 7 febbraio 2015
Le Associazioni
Amate l’Architettura – Amici dell’Auditorium – Amuse – Associazione Cittadini Flaminio – Cittadinanza attiva Flaminio – Cromas Flaminio – Italia Nostra Roma – Movimento Cittadino Flaminio Parioli Villaggio Olimpico – Progetto Roma Insieme – Seniores Italia – Villaggio dei Bambini – Villaggio Olimpico 1960